Una donna su cinque sviluppa un problema di salute mentale durante la gravidanza o nel primo anno dopo la nascita del bambino. L’angoscia che questo provoca alle donne e alle famiglie, l’impatto negativo sulla loro salute e il loro benessere, i costi che devono sostenere le persone, il Servizio Sanitario Nazionale e per il Paese sono considerevoli.
Il disagio della madre può manifestarsi in modi diversi: ansia, cattivo umore, depressione e psicosi.
I numeri
Depressione e ansia sono i problemi di salute più comuni durante la gravidanza: il 12% ca. delle donne soffre di depressione e il 13% ca. soffre d’ansia, ma molte soffrono di entrambe.
Depressione e ansia colpiscono poi il 15-20% ca. delle donne nel primo anno dopo il parto.
Cos’è la psicosi postpartum?
Una/due donne su 1.000 dopo il parto soffre di psicosi postpartum, una malattia molto seria i cui sintomi variano da persona a persona e possono cambiare rapidamente. Possono includere fasi maniacali, depressione, confusione, allucinazioni. Nei casi più estremi si parla addirittura di rischio di suicidio – si stima infatti che un quarto dei casi di mortalità materna sia legato a problemi di salute mentale.
Alcune donne affette da psicosi post-partum probabilmente hanno già sofferto in precedenza di problemi di salute mentale, ma per molte si tratta di sintomi sconosciuti e spaventosi. I problemi più rari includono episodi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo e aggravamento dei disturbi alimentari. Anche la violenza domestica viene riconosciuta oggi come fattore di rischio per depressione perinatale, ansia e disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Quali potrebbero essere le altre conseguenze della psicosi postpartum?
L’impatto dei problemi di salute mentale della madre può addirittura dare origine allo uno scarso legame con il bambino e alla difficoltà di allattamento al seno, che a sua volta può causare angoscia, ansia e cattivo umore.
La depressione materna può avere conseguenze anche sullo sviluppo del bambino, con problemi che si protraggono nell’infanzia e nell’adolescenza (es. potenziali effetti sullo sviluppo cognitivo, sviluppo del linguaggio, condotta e prestazioni scolastiche).
E’ vero che anche i papà possono soffrire di depressione post-partum ?
E’ stato riscontrato che anche un partner su otto manifesta problemi di salute mentale e segnala una mancanza di supporto. E’ importante sapere che anche i problemi di salute mentale paterno possono avere un impatto negativo sullo sviluppo del bambino.
Quali sono le conseguenze economiche della psicosi post-partum?
In Gran Bretagna le statistiche dimostrano che i problemi di salute mentale materna costano al Paese 8,1 miliardi di sterline ogni anno.
La depressione postnatale può avere anche un effetto diretto sull’occupazione della madre addirittura cinque anni dopo la nascita del bambino – anche quando gli effetti della depressione non sono più presenti.
Esistono aiuti per le mamme affette da questo tipo di disturbi ?
Purtroppo no. Sembrerebbe che solo il 7% delle madri che hanno sofferto di disturbi mentali abbiano ricevuto assistenza e cure specifiche.
Se il disagio della mamma venisse diagnosticato precocemente però gli effetti potrebbero essere mitigati.
Nel corso della gravidanza la donna entra in contatto con operatori sanitari come ostetriche e medici generici che rivestono un ruolo estremamente importante. E’ quindi fondamentale che essi si informino sull’umore della donna e in caso di necessità la indirizzino al più presto ad un supporto psicologico.
Il sostegno dovrebbe essere disponibile anche per i partner, come parte integrante di un approccio più ampio per il trattamento della salute mentale della mamma e per limitare l’impatto su tutta la famiglia.
Quali sono le previsioni per il futuro?
Fortunatamente, la situazione sta migliorando grazie anche alle molte donne che hanno il coraggio di condividere le loro storie e che chiedono aiuto.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l’abbattimento dei pregiudizi verso i problemi di salute mentale per facilitare le donne a parlare dei loro problemi e dei loro disagi psicologici.
Un aspetto molto importante riguarda l’obiettivo che dovrebbero porsi gli operatori sanitari che assistono le donne in gravidanza, durante il parto e nei casi di maternità precoce. Essi dovrebbero assistere le donne nei momenti di difficoltà e preoccuparsi per il loro umore, facendole sentire al sicuro e dando loro la certezza di poterne parlare ad un operatore sanitario ed essere aiutate
La Gran Bretagna si è dimostrata molto sensibile a questo fenomeno e ad esempio il Royal College of General Practitioners ha sviluppato degli strumenti a supporto dei medici generici per aiutarli ad identificare e gestire i problemi di salute mentale delle madri, mentre il servizio sanitario nazionale ha stanziato 365 milioni di sterline affinché entro il 2020-21 ulteriori 30.000 donne possano usufruire di assistenza specializzata in caso di difficoltà.
Fonti:
https://www.nice.org.uk/guidance/cg192
https://www.rcpsych.ac.uk/healthadvice/problemsanddisorders/postpartumpsychosis.aspx
https://www.npeu.ox.ac.uk/mbrrace-uk/reports
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5675190/
https://www.bbc.co.uk/bbcthree/article/68d922ef-b69f-4ee2-b26d-e60e4b03727b
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/j.1469-7610.2008.02000.x
http://pediatrics.aappublications.org/content/135/2/e339
https://www.centreformentalhealth.org.uk/maternal-mental-health
https://www.iser.essex.ac.uk/research/publications/working-papers/iser/2018-01