Il ruolo di medici e operatori sanitari diventa fondamentale per comunicare i benefici della vaccinazione che, stando agli ultimi dati, è in calo in Italia.
Le coperture vaccinali pediatriche infatti, secondo quanto diffuso dal Ministero della Salute, sono in calo in Italia: la copertura media per le vaccinazioni contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse ed Haemophilus influenzae si è arrestata al 93,4%, mentre quella per morbillo e rosolia è scesa addirittura all’85,3% nel 2015.
«Il calo delle coperture vaccinali nel nostro Paese – sottolinea la prof.ssa Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura del Policlinico dell’Università degli Studi di Milano e presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici – è un dato allarmante che non deve essere sottovalutato. Per questo motivo è fondamentale che pediatri, igienisti e in generale operatori sanitari siano in grado di superare le possibili difficoltà nel comunicare l’importanza delle vaccinazioni soprattutto a coloro che sono incerti o contrari e di affrontare i casi clinici più complessi.»
«I vaccini hanno cambiato la storia della pediatria, – continua Esposito – nel senso che la riduzione della mortalità infantile (cioè nel primo anno di vita) e pediatrica è diminuita proprio grazie al calo delle patologie infettive che è seguito alle vaccinazioni di massa. Eppure, sembra che molti si siano già dimenticati di questo importante passo in avanti e dei grandi benefici dei vaccini: se le famiglie scelgono di non vaccinare i propri figli, il rischio è il ritorno di infezioni pericolose per loro e per l’intera comunità».
Perché bisogna vaccinarsi?
Perché le vaccinazioni sono il modo più sicuro per non ammalarsi e per non diffondere ad altri una malattia. È importante continuare a vaccinare i propri bambini, seguendo il piano vaccinale proposto nel proprio Paese e all’interno della propria regione e chiedendo consiglio al pediatra per qualsiasi dubbio.
«Non si può più pensare – interviene Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità – io non vaccino mio figlio, ci pensino pure gli altri, perché ogni persona non immunizzata può contribuire a diffondere una malattia».
Pediatra, genitori e bambini: l’importanza della comunicazione
Il cosiddetto “triangolo pediatrico”, i cui vertici sono occupati rispettivamente da pediatra, genitori e bambino/adolescente, rappresenta un modello fondamentale per cogliere la complessità della comunicazione e della relazione di cura in questo ambito. I medici e gli operatori sanitari svolgono un ruolo fondamentale nello stabilire e mantenere un impegno costante nella comunicazione sui vaccini, tenendo alta la fiducia nelle vaccinazioni, fornendo ai genitori materiale didattico, mostrandosi a disposizione per rispondere alle loro domande.
Bisogna affidarsi a fonti ufficiali per avere un’informazione corretta
Oggi Internet ha un ruolo molto importante nella diffusione e nella ricerca di notizie, soprattutto nel campo della medicina e della salute. «Ma in rete circola di tutto – precisa Giorgio Conforti, pediatra e membro della Federazione Italiana Medici Pediatri FIMP – perché la parola del medico sul web è uguale a quella di chiunque. Questa è una nuova sfida anche per noi medici. È fondamentale, quindi, che i genitori che si rivolgono alla rete per cercare risposte ai loro dubbi si affidino sempre a fonti ufficiali come siti istituzionali, specializzati o scientifici, altrimenti il rischio è quello di ottenere informazioni non corrette o addirittura fuorvianti e pericolose».
Fonti:
Ministero della Salute
Università degli Studi di Milano