Il caffè, soprattutto per noi italiani, è un vero e proprio rituale irrinunciabile ma durante la gravidanza molte donne decidono di non assumere più caffeina, ritenuta nociva per il bambino. Ma è davvero così?
Anche la ricerca ha avuto risultati discordanti
Una revisione del 2017 ha rilevato che un’elevata assunzione di caffè in gravidanza è stata associata a una maggiore probabilità di basso peso alla nascita, parto prematuro e maggior rischio d’aborto.
Ma un altro studio ha scoperto che l’assunzione giornaliera di caffeina, fino a 300 milligrammi (mg) al giorno, non è associata a esiti avversi in gravidanza, nascita o sviluppo infantile.
Allora si può bere il caffè in gravidanza?
La risposta è “SI… MA…”. Le donne in gravidanza possono bere caffè ma devono stare molto attente alle quantità di caffeina totale assunta che non deve mai superare i 300 mg al giorno.
La concentrazione di caffeina non è sempre la stessa :
- il caffè del bar può contenere fino a 250 mg di caffeina,
- il caffè istantaneo varia da 50-100 mg per tazza
- il caffè americano ne ha 100-150 mg per tazza.
Ma attenzione la caffeina è presente anche:
- nel tè (10-90 mg di caffeina per tazza),
- nella Cocacola (40-50 mg di caffeina per lattina),
- nel cioccolato (30-40 mg di caffeina per 50 grammi)
- nelle bevande energetiche (80-130 mg di caffeina per porzione).
Ricordiamo che la caffeina potrebbe aumentare leggermente la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca della gestante, così come manifestare un blando effetto diuretico, ma a meno di sensibilità individuali un consumo moderato non è considerato un rischio.
Quindi, alla domanda “si può bere il caffè in gravidanza?” la risposta degli esperti è “Sì, riducendo però l’apporto di caffeina totale per non superare i valori consigliati”.
Ricordiamo che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha una raccomandazione più rigorosa e consiglia di non superare i 200 mg al giorno.