Il recente studio pubblicato sulla rivista Nature si è posto l’obiettivo di esplorare come il bruxismo sia affrontato dagli implantologi all’interno della pratica clinica quotidiana.
Metodologia dello studio
Per raggiungere l’obiettivo dello studio sono state condotte nove interviste agli implantologi orali di cliniche non accademiche nei Paesi Bassi.
Cosa è emerso da queste interviste?
I trattamenti con impianti orali nei pazienti affetti da bruxismo sono risultati essere una pratica generalmente accettata.
Sono tuttavia emersi degli atteggiamenti contraddittori sul tema del bruxismo come fattore scatenante della perdita ossea perimplantare e perdita di osteointegrazione.
Diverse inoltre le opinioni sul piano di trattamento ideale e sulla scelta del materiale per i bite protettivi.
Bite: apparecchio per bruxismo per la protezione dei denti
Il termine Bite è anglosassone e significa “morso” e infatti va posizionato tra l’arcata superiore e quella inferiore della bocca. Si tratta di un piccolo accessorio, solitamente trasparente, che aiuta la mandibola ad avere una posizione più corretta, proteggere i denti dai danni causati dal digrignamento e, allo stesso tempo, risolvere fastidiose cefalee.
Le tipologie di bite
Si possono classificare in due gruppi:
- Bite automodellante: adattabile alla dentatura di ciascun individuo.
- Bite personalizzato: realizzato su misura dal dentista.
Le conclusioni
È necessario comprendere meglio in che misura e in quali circostanze il sonno e/o il bruxismo diurno possano essere considerati fattori che causino complicanze dell’impianto orale.