L’acido folico è riconosciuto come micronutriente essenziale prima, durante e dopo la gravidanza, indispensabile per il corretto sviluppo del feto. Quale il giusto apporto, il dosaggio consigliato, gli alimenti naturalmente ricchi e le possibili controindicazioni qui di seguito.
Acido folico: cos’è
L’acido folico, o vitamina B9, è una vitamina del gruppo B e svolge un ruolo molto importante per il nostro organismo.
I folati sono delle molecole naturalmente presenti negli alimenti. L’acido folico, invece, rappresenta la forma sintetica di queste molecole, nonché quella che si trova negli integratori vitaminici o negli alimenti fortificati. |
È coinvolta nei processi di sintesi del DNA e delle proteine. Inoltre interviene nella formazione dei globuli rossi e quindi nella prevenzione dell’anemia, ed è in grado di ridurre l’incidenza di alcune malformazioni fetali, prevalentemente i Difetti del Tubo Neurale (DTN).
Una carenza di acido folico potrebbe comportare alcune problematiche e predisporre l’organismo a problematiche cardiovascolari, come ictus e infarto.
Sapevi che… L’emoglobina è la proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno nel sangue attraverso il ferro. In caso di carenza di ferro, la vitamina B9 interviene garantendo una presenza di ferro e un corretto trasporto di ossigeno nel sangue. |
Acido folico in gravidanza
Si consiglia l’assunzione di acido folico 2-3 mesi prima della gravidanza perché questa vitamina è coinvolta nei sistemi di sintesi del DNA e delle proteine. Durante la gravidanza, invece, per garantire il corretto sviluppo nel feto del tubo neurale, la struttura che andrà a formare il sistema nervoso e la spina dorsale.
Dosi consigliate
Come buona parte delle vitamine del gruppo B, la sua assunzione giornaliera deve essere pari a 0,2mg se si tratta di un adulto. Per le donne donna in gravidanza è di 0,4 mg.
Attenzione: Il dosaggio varia in relazione alla condizione dell’individuo, all’età e al sesso.
Per le donne che hanno già avuto un bambino affetto da DTN o con familiarità a malformazioni, o che soffrono di epilessia o diabete, la dose prescritta è di 4-5 mg al giorno.
Carenza di acido folico: conseguenze
La carenza di acido folico in gravidanza può portare a delle malformazioni a livello neurologico e muscolo-scheletrico nel feto. Le conseguenze possono essere patologie gravi, come ad esempio la spina bifida o anencefalia.
Come si manifesta una carenza di acido folico
Una carenza di acido folico negli adulti comporta la manifestazione di alcuni sintomi. Tra quelli più diffusi:
- anemia
- irritabilità
- problematiche a livello del cavo orale: gengiviti e irritazioni
- disturbi a livello di memoria e di concentrazione
- disturbi del sonno
- colon irritabile
- celiachia
Alimenti ricchi di folati
L’acido folico è una vitamina idrosolubile che viene sintetizzata dall’organismo solo attraverso l’alimentazione. Gli alimenti più ricchi di folati sono:
- fegato
- salmone
- verdure a foglia larga e verde scuro come spinaci, cime di rapa, lattuga,
- fagioli
- cereali
- frutta secca come noci e mandorle
- germe di grano
- lievito di birra
- tuorlo d’uovo
- barbabietole
- frutta fresca: kiwi, arance
Rispetto alla quantità di folati assunta, quella che viene effettivamente assorbita è circa la metà.
I folati sono, infatti, molecole piuttosto instabili. La sola conservazione delle verdure a foglia verde per tre giorni dalla raccolta causa una riduzione del 70% circa del contenuto di folati. Sono massicce le perdite anche durante la cottura, per l’esposizione al calore. La bollitura causa una riduzione del 95% circa del contenuto di folati.
Per questi motivi, per assicurarsi il massimo apporto di folati è preferibile consumare frutta e verdura fresche e crude.
Controindicazioni nell’assunzione di acido folico
È importante attenersi alle quantità indicate, perché un eccesso di vitamine può causare altre problematiche sia per la mamma che per il bambino. Ecco perché si consiglia l’assunzione sempre sotto prescrizione medica o sotto il consiglio di uno specialista.
Inoltre è bene tenere presente che se si assumono antidepressivi, antiepilettici o chemioterapici, uno scorretto dosaggio di vitamina B9 può andare ad ostacolarne il giusto assorbimento e quindi l’efficacia dello stesso farmaco.
Allo stesso modo, altri farmaci, come antiacidi o antinfiammatori, possono ridurre la concentrazione di vitamina B9 presente nel nostro organismo, creando così un deficit.
Fonti per approfondimento:
http://www.epicentro.iss.it/problemi/folico/folico.asp