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Tecnologia e ambiente

Staminali: le tessitrici della vita

Staminali: le tessitrici della vita

A partire dalla fecondazione dell’ovulo una regia nascosta coordina i processi di moltiplicazione e differenziazione cellulare. Grazie a questi meccanismi le cellule si organizzano e danno origine ad un essere vivente.

Diversi ricercatori stanno scoprendo come gestendo questi stessi meccanismi sia possibile riprogrammare le cellule malate.

 

Osservatevi per un momento: la vostra mano, i capelli, gli occhi, le unghie, la bocca… aprendola potrete scorgere denti, lingua e palato… tutto, proprio tutto è fatto da cellule. E tutto nasce da una singola cellula, lo zigote, la cellula uovo fecondata detta staminale totipotente perché dà origine a tutti i tessuti.

In questa cellula primordiale sono già contenute le informazioni necessarie per generare un essere umano.

Le cellule staminali infatti sono caratterizzate dalla capacità di moltiplicarsi senza sosta e, se stimolate da precisi segnali, di differenziarsi producendo i diversi tessuti specializzati dell’organismo.
Sono letteralmente le tessitrici della vita – dal latino stamen, telaio – che producono ed intrecciano tutti i diversi tipi di cellule che andranno a comporre la trama del corpo umano.
Se mettiamo a confronto un neurone con una cellula del fegato le troveremmo molto diverse, sia nella forma che nella funzione. Sono due cellule differenziate, diverse come due fili uno di cotone e uno di lino tinti con due colori diversi. Mano a mano che avanza l’evoluzione dell’embrione le cellule staminali, come governate da un invisibile direttore d’orchestra\tessitore, si differenziano e si organizzano per dare origine ad un essere vivente. Da un originario gruppo di cellule totipotenti si formano con una prima differenziazione tre gruppi di cellule chiamate pluripotenti che con successive suddivisioni daranno origine a tutti i tessuti. Questi primi tre gruppi sono: endoderma (da cui si genereranno il rivestimento interno dello stomaco, del tratto gastrointestinale e i polmoni), mesoderma (che darà origine ai muscoli, alle ossa, al sangue e all’apparato urogenitale), ed ectoderma (da cui nasceranno i tessuti epidermici ed il sistema nervoso).

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Più le cellule diventano specializzate meno riescono a rigenerarsi ed invecchiano ad ogni ciclo di divisione.

Le cellule staminali invece godono di una certa “immortalità”. E’ per questo che ormai da anni la ricerca si è concentrata in questa direzione. Si spera di poter trovare il modo di rigenerare i tessuti rallentando, se non arrestando, l’invecchiamento.
C’è però una domanda che viene spesso sottovalutata: cosa determina il passaggio da cellule staminali multipotenti a cellule differenziate? Come fa una cellula staminale a “sapere” che è giunto il momento di differenziarsi? Entriamo nel mondo dell’epigenetica. Esistono dei segnali molecolari che sono in grado di regolare l’espressione del DNA. Sono loro a dirigere il processo di differenziamento delle cellule staminali, a controllarne non solo il tipo di differenziazione ma anche la durata del processo e quindi il numero di replicazioni. (Fonte OncoVita)
Se molti studiosi si stanno dedicando al capire come usare e trapiantare le cellule staminali altri si stanno dedicando a capire se sia possibile “dialogare con le cellule” e riprogrammarle quando queste, ammalandosi, si allontanano dal loro programma originale.
Abbiamo deciso di incontrare alcuni di questi ricercatori per capire quando un paziente potrà beneficiare di queste ricerche. Vi terremo aggiornati!

 

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