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Attraverso la ricerca sui tumori si è scoperta una possibile cura per la psoriasi

Attraverso la ricerca sui tumori si è scoperta una possibile cura per la psoriasi

Gli scienziati del Medical College of Georgia hanno scoperto che gli inibitori della deacetilasi istonica – HDAC (che determinano nelle cellule maligne l’apoptosi cioè la morte cellulare programmata), già ampiamente utilizzati per il trattamento del cancro, possono essere una terapia efficace anche per la psoriasi.

Cos’è la psoriasi?

La psoriasi è una forma di dermatite cronica che colpisce oltre 2 milioni di italiani le cui prime manifestazioni avvengono generalmente tra i 15 e i 35 anni.

Non è infettiva né contagiosa, ma causa disagio sia fisico che psicologico nei soggetti colpiti.

Come si manifesta la psoriasi?

Si manifesta inizialmente con piccole macchie rossastre, spesso ruvide al tatto, e colpisce principalmente mani, ginocchia, gomiti e cuoio capelluto, ma può manifestarsi in qualsiasi zona del corpo.

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Nelle zone colpite la psoriasi causa un ispessimento anomalo del derma dovuto a una produzione eccessiva di nuove cellule, questo porta alla formazione di placche, desquamazione, secchezza della pelle e fastidiosi pruriti.

La ricerca

Come nel cancro, l’infiammazione e l’eccessiva proliferazione delle cellule sono un segno distintivo della psoriasi. Su questa base comune e su altri indizi emergenti, gli scienziati hanno testato un potenziale trattamento con gli inibitori HDAC.

Partendo dai risultati che hanno confermato che i livelli di AQP3 (un canale proteico che trasporta glicerina, un alcol naturale e un attrattore dell’acqua) erano più bassi in soggetti con la psoriasi rispetto a quelli con pelle sana, hanno introdotto un inibitore HDAC a larga azione in normali cellule cutanee, sia nel topo che nell’uomo, e hanno riscontrato che l’AQP3 è notevolmente aumentata in sole 24 ore.

Qual è il ruolo di AQP3 nel trattamento della psoriasi?

L’ AQP3 aiuta le cellule della pelle a proliferare, differenziarsi e raggiungere la giusta posizione nel corpo. Aiuta anche l’idratazione della pelle, a far rimarginare più velocemente una ferita donando più elasticità. Dal momento che si ritiene che il sistema immunitario svolga un ruolo chiave nella psoriasi, molti trattamenti attuali sopprimono generalmente la risposta immunitaria aumentando però il rischio di infezioni.

Abbiamo scoperto che l’ HDAC3 normalmente inibisce l’espressione di AQP3 e pensiamo di poter utilizzare questa conoscenza per curare i pazienti con psoriasi“, ha detto Vivek Choudhary biologo molecolare e fisiologo del Dipartimento di Fisiologia presso il Medical College of Georgia dell’ Augusta University.

 

Fonte:

http://jagwire.augusta.edu/archives/45137

http://www.jidonline.org/article/S0022-202X(17)31529-4/pdf

 

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