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Tecnologia e ambiente

La forma dei sentimenti: cosa ci dicono le lacrime viste al microscopio

La forma dei sentimenti: cosa ci dicono le lacrime viste al microscopio

I nostri sentimenti modificano la composizione e forma delle lacrime. E’ questa la conclusione a cui è giunta Rose-Lynn Fisher dopo che ha studiato al microscopio centinaia di lacrime diverse dalle lacrime per cipolle a quelle di dolore, delusione, gioia, a quelle da risata, sbadiglio, nascita, liberazione e molte altre.

I nostri sentimenti modificano la forma delle lacrime. E’ questa la conclusione a cui è giunta Rose-Lynn Fisher dopo aver studiato al microscopio centinaia di lacrime diverse: dalle lacrime per cipolle a quelle di dolore, delusione, gioia, a quelle da risata, sbadiglio, nascita, liberazione e molte altre. Quello che ha visto è incredibile!

Ogni tipo di lacrima è risultato assolutamente diverso dall’altra. Lacrime basali (che il nostro corpo produce per lubrificare gli occhi) sono drasticamente diverse dalle lacrime che scendono quando si taglia una cipolla. Così come le lacrime di gioia non sono nemmeno paragonabili a quelle di dolore.
Lasciamo parlare le foto delle conformazioni che assumono le lacrime sotto il vetrino del microscopio.

LACRIME DI GIOIA

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LACRIME DI CAMBIAMENTO

LACRIME DI DOLORE

LACRIME PROVOCATE DAL TAGLIO DELLA CIPOLLA

LACRIME BASALI

LACRIME DURANTE UN INCONTRO TANTO DESIDERATO

LACRIME LIBERATORIE

La differenza tra le lacrime è sia di natura visiva che chimica. Ogni lacrima infatti è costituita da diversi tipi di molecole. Ormoni, neurotrasmettitori, proteine diversi per lacrime diverse. Queste diverse forme evidenziate fotografando microgocce di lacrime evidenziano come a seconda della causa del nostro lacrimare cambia leggermente la composizione chimica della lacrima.
Questa differenza tra lacrima e lacrima, seppur minima, è sufficiente per rendere così diverse le loro forme “cristalline”. Alcuni ricercatori hanno proposto un confronto tra questi risultati e quelli di Masaru Emoto, ricercatore giapponese che aveva messo a punto una metodologia per fotografare i cristalli d’acqua. Le sue foto dimostravano che a seconda del luogo in cui venivano prelevati i campioni d’acqua o addirittura a seconda delle situazioni emotive trasmesse da chi custodiva i campioni, i cristalli d’acqua cambiavano radicalmente forma.
Una ricerca ancora poco condivisa dagli scienziati accademici, tuttavia interessante e meritevole di approfondimenti.
La natura non trascura nessun dettaglio.

Sito della Fisher: http://www.rose-lynnfisher.com

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