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Il pericolo di danni alla testa nella pallanuoto, qual è il ruolo più a rischio?

Uno studio condotto dall’Università della California e pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One, ha registrato la frequenza delle ferite alla testa durante le partite di pallanuoto ed ha rivelato che questo sport può essere altrettanto pericoloso che il football giocato nelle università americane svelando anche quali sono i ruoli più rischiosi.

Per anni, i rischi di trauma cranico nell’ambito della pallanuoto sono stati minimizzati o sono stati messi in secondo piano rispetto agli infortuni che capitano ai giocatori di football“, ha detto il co-autore dello studio James Hicks, professore e presidente del Dipartimento di ecologia e biologia evoluzionistica UCI. “I nostri dati quantificano l’entità del problema e preparano la ricerca per ulteriori studi e possibili modifiche alle regole e alle protezioni per migliorare la sicurezza nella pallanuoto“.

Lo studio

Nel primo studio pubblicato tre anni fa in Frontiers in Neurology, il Dr. Hicks e il Dr. Steven Small, professori di neurologia dell’UCI, hanno intervistato 1.500 membri del Pallanuoto USA e hanno scoperto che il 36 per cento di loro ha avuto durante la carriera almeno una commozione cerebrale.

Durante lo studio i giocatori indossavano cuffie con sensori elettronici incorporati. Nel periodo preso in esame ogni partecipante è stato colpito in testa da palloni o da giocatori della squadra avversaria, e a qualcuno è andata anche piuttosto male.

Quali sono i ruoli più pericolosi?

I giocatori in attacco hanno maggiori probabilità di ricevere colpi rispetto a chi gioca in difesa e in centrovasca (60% contro 23% e 17%, rispettivamente). I nuotatori che attaccano dal lato sinistro della porta subiscono più colpi alla testa rispetto ai giocatori sulla destra, probabilmente perché gli atleti destrimani solitamente tirano dalla zona sinistra, quindi c’è più attività in quella zona.

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La posizione più pericolosa, secondo lo studio, è quella di centroboa. In media quei giocatori hanno subito quasi sette colpi al cranio a partita, pari al 37% di tutti gli impatti alla testa registrati dagli scienziati dell’UCI. Al contrario, la seconda posizione più vulnerabile, il centro vasca, ha ricevuto in media due colpi alla testa per partita.

Conclusioni

Complessivamente, i ricercatori hanno contato che i giocatori hanno ricevuto in media 18 colpi alla testa per partita. Sebbene non sia stata diagnosticata alcuna commozione cerebrale, la forza dei colpi è stata “simile a quella osservata nel football giocato nelle università americane, uno sport famoso per la sua violenza“, ha detto Hicks.

Fonti:

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0216369

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