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Colori a olio: uno sguardo al passato per un salto nel futuro

Colori

Fin dalla preistoria l’umanità ha utilizzato i colori per tramandare le immagini delle nostre vite.

Dalle caverne con l’arte rupestre, con i geroglifici, l’arte vasaria greca, gli affreschi romani, la pittura si è evoluta insieme alla civiltà diventando uno dei principali indicatori di sviluppo.

Utilizzare i colori per l’uomo è fondamentale da sempre: servono a descrivere gioia, dolore, rabbia, forza, paura, amore e con le bandiere, anche la nostra stessa identità.

Oltre alle espressioni artistiche i colori e le vernici hanno sempre svolto un ruolo fondamentale per proteggere e decorare le nostre case o oggetti, dai più preziosi ai più funzionali.

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Lo sviluppo tecnologico ha ampliato enormemente la quantità e la qualità delle pitture disponibili, per arrivare all’attuale disponibilità di una gamma difficilmente descrivibile in un articolo come questo.

Ma dal passato, anche se mai dimenticato, riemerge oggi con forza un antico metodo di pittura molto affascinante e insospettabilmente adeguato ad alcune esigenze del presente.

La pittura che utilizza ossidi in olio di lino cotto è una meraviglia del passato e una sorprendente alternativa alle vernici moderne.

Ma vediamo di cosa si tratta e perchè.

Polveri colorate tratte da ossidi di varia provenienza mischiate con olio di lino cotto, additivato con un indurente.

Tutto qui per una ricetta classica, con delle proprietà di elasticità molto utili in caso di legni esposti alle intemperie

Personalmente ne sono entrato in contatto venti anni fa in occasione di un complicatissimo restauro di una casa in legno, esposta all’ambiente marino: un incubo!

I serramenti verniciati nuovi si screpolavano in un anno e marcivano in cinque, che fare allora? 

Beh come faccio sempre i questi casi: cerco esempi di successo partendo sempre dai migliori i Romani. Quello che facevano loro è ancora il punto di riferimento per paragonare le prestazioni di un tecnica costruttiva.

Le vernici che proteggono meglio il legno sono quelle che riescono, per loro natura, a seguire le dilatazioni naturali delle fibre.

I colori e le tonalità disponibili sono immense, i risultati bellissimi: serramenti e manufatti acquistano d’incanto una patina “antica” che cambia leggermente e, senza perdere le caratteristiche di protezione, matura con il tempo.

Sia chiaro che non sto parlando di niente di miracoloso, eterno o adatto a tutti i contesti, non lo consiglierei infatti alla NASA, ma per restaurare vi sorprenderà.

Il costo del materiale non è eccessivo e decisamente concorrenziale con le vernici tradizionali, il difetto: certamente necessita di maggior cura nella posa, e se si desidera stabilità cromatica, serve riprenderlo più spesso delle concorrenti di origine chimica.

Altro vantaggio intrinseco è una valida compatibilità ambientale anche se oggi nessuno o niente può definirsi ecologico a prova di “si ma”. E’ vero perciò che qualunque tecnica o materiale non può essere a impatto zero, ma è altresì vero che si può scegliere quanto e quali aspetti preferire o preferire di evitare.

Riassumendo se avete pazienza e siete molto esigenti, nel contesto giusto, le vernici che utilizzano ossidi in olio di lino cotto fanno al caso vostro come lo fanno per me da anni a tal punto che sogno un giorno di poter certificare una tonalità di verde personalizzato per i serramenti dei miei lavori più cari.

Architetto - Ph.D.
Libero professionista impegnato in progettazione architettonica, costruzione e gestione edilizia, Interior design, Consulenza energetica.

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